Il mercato del BPM cresce costantemente: statistiche e previsioni

Il mercato del BPM cresce costantemente: statistiche e previsioni

30 Maggio 2024

Dal miglioramento radicale alle logiche incrementali, in Italia il digitale vale oltre 77 miliardi di euro

Se negli Anni ’90 il BPR – Business Process Re-engineering – toccò il suo apice con una logica di miglioramento radicale dei processi, oggi le dinamiche e le tempistiche sono ben diverse. La sua naturale evoluzione, il BPM – Business Process Management – prevede sì un miglioramento del sistema aziendale, ma incrementale, diventando così un asset strategico per imprese di ogni comparto e dimensione.

Rimanere infatti al passo di un mercato iper-qualificato, in costante cambiamento e sempre più concorrenziale sono abilità imprescindibili per i player, chiamati a rispondere in nome di una professionalità certificata e investimenti costanti al proprio interno per riuscire a differenziarsi. Ecco, quindi, che il BPM diventa la tecnologia abilitante per ottenere risultati concreti e scalabili.

Il digitale globale e italiano: gli ultimi tre anni

Nel mercato odierno, le aziende stanno adottando sempre più cambiamenti e innovazioni per rimanere al passo con i tempi. In generale, l’intero mercato digitale è in crescita costante per diverse ragioni, tra cui l’ampia adozione di tecnologie per scelta o per necessità (industria 5.0); l’incremento di connettività e un’innovazione che corre sempre più veloce.
Secondo il rapporto “Global Digital 2021” di We Are Social e Hootsuite, nel gennaio 2021 il numero di persone con un frequente utilizzo di internet ammontava a più di 4,9 miliardi con una crescita annuale del 7,3%: la pandemia in questo senso ha inciso molto, portando a un costante aumento l’utilizzo del digitale anche all’interno dei settori aziendali.

E l’Italia conferma la crescente tendenza che l’IT ha mantenuto in questi anni, raggiungendo quota 77 miliardi di euro in valore nel nostro Paese. Secondo la pubblicazione annuale Anitec-Assinform in collaborazione con NetConsulting cube e presentata a Roma sull’andamento del digitale, infatti si stima che questo mercato possa aumentare del 4,3% nel 2024. Un risultato determinato da un incremento significativo di diffusione delle tecnologie digitali all’interno delle aziende e di un interesse catalizzato dalla loro implementazione all’interno dei processi organizzativi. Non a caso, l’incremento maggiore è stato osservato nei servizi ICT, che hanno registrato un aumento dell’8,5%, per un totale di 14,8 miliardi di euro: settori come soluzioni software e ICT hanno mostrato, nello specifico, una crescita del 6,3%.

I dati del BPM e il ruolo dell’AI

Per quanto riguarda in particolar modo il Business Process Management, recenti report come quello di Grand View Research, prevedono che il suo mercato vivrà un’espansione con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 19,9% dal 2023 al 2030.
Un incremento supportato significativamente dall’integrazione dell’AI nel BPM: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale permette di ottenere una maggior automazione di attività a basso valore aggiunto, con analisi predittive che garantiscono un miglioramento dell’esperienza del cliente e l’introduzione di processi semplificati.
Un altro modo in cui l’AI sta influenzando la gestione dei processi è determinato dalla sua capacità di accelerare l’analisi dei dati: questo permette di risparmiare diverse ore di tempo e di velocizzare i processi. Non solo, perché a loro volta, queste analisi più rapide aiutano il management a prendere decisioni organizzative e strategiche migliori.

Investire nel digitale: una scelta necessaria

Emerge allora quanto il mercato del digitale sia in costante crescita grazie a un’attenzione sempre più specifica rivolta a questo settore da parte delle aziende moderne, disposte ad abbracciare l’innovazione per farsi trovare pronte a ogni sfida, presente e futura. Dall’analisi presentata inoltre è chiaro come il BPM rappresenti ormai una componente chiave per ottenere risultati concreti e scalabili nel breve e lungo periodo. Investire quindi nell’IT e nei suoi progetti è la scelta che permette di fare la differenza.

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